Scopriamo Passione, la start up di Riccardo Conturbia (questo il link alla campagna KickStarter), intervistato per Silicon Hills dal nostro amico Marcello Semboli.
Marcello Semboli: Facciamo conoscere la tua start up: www.
Riccardo Conturbia: Si, esatto, carte da gioco caratterizzate da un design particolare e stampate sulla migliore carta disponibile in commercio. Questo non significa che dietro un processo di stampa non ci possa essere tecnologia avanzata, anzi, per esempio esistono mazzi con colori UV che sono visibili solo se specificatamente illuminati… processi di glossing per avere effetti particolari e tanto altro; la ricerca va sempre avanti e noi di Passione, dopo aver consolidato una base di partenza, lavoreremo molto su questo tema.
M.S. : Quanti siete e come vi siete conosciuti?
R.C. : E’ una storia lunga, che va indietro nel tempo di circa due anni… io sono un collezionista di carte (figura un po’ rara in Italia, ma più diffusa in U.S.A.) e, quando ho scoperto che c’erano società medio-piccole, molto recenti, che riuscivano a creare veri e propri capolavori, la mia passione si è trasformata in ossessione: volevo riuscire a portare i miei sogni su carta. Carta da gioco! A quel punto ho iniziato a guardarmi intorno per trovare artisti ed illustratori che potessero credere nell’avventura. I social network sono stati cruciali, ma anche il passaparola. Ero diventato monotematico, parlavo con tutti e con tutte di quello che volevo fare. Per esempio un amico mi ha presentato Marco Guerrieri che è stato il primo autore per Passione, mentre ho conosciuto su Facebook altri artisti.
M.S. : E’ stato difficile coinvolgere gli altri?
R.C. : In realtà no. Non esiste un singolo artista / grafico / illustratore che io abbia contattato ed a cui abbia mostrato la mia collezione di carte che sia rimasto insensibile all’argomento. Sono oggetti che possono diventare incredibilmente affascinanti e permettono ai creativi di rendere al meglio, pur rimanendo entro un canone preciso (quello della carta da gioco). La cosa difficile è far capire il lavoro e le regole che stanno dietro la creazione di un mazzo di carte di successo, non è una cosa né breve né facile.
M. S. : Tu hai un lavoro, per cui questa è una azienda di cui ti occupi extra lavoro, immagino. Come ti trovi a gestire il tuo tempo?
R. C. : Eh, hai toccato un tasto dolente! A parte le battute, è chiaro che non posso dedicare il 100% del mio tempo a questa attività, in questo stadio sarebbe anche esagerato. Detto questo la soluzione che noi di Passione abbiamo trovato è stata di allargare il numero di persone coinvolto e lavorare molto come team. In altri casi i mazzi di carte sono “one-man project”, mentre noi abbiamo dalla nostra il lavoro di squadra.
M. S. : Pensi che questa tua attività sia rischiosa?
R. C. : In realtà no, almeno non così come altre start-up, e devo dire che questa caratteristica è stata molto importante per me, poiché sono un semplice dipendente con famiglia e mutuo, come molti altri. Si può partire con poco, farsi conoscere sui social e sui gruppi adatti, abbiamo poi stampato una “Christmas Edition” del nostro attuale mazzo come assaggio, per farci conoscere, ed ora cerchiamo di alzare il tiro, avendo avuto un buon riscontro. Certo, il lavoro iniziale non può essere garantito contro un eventuale fallimento. Ma io la penso come gli americani: meglio fallire presto, quando c’è poco in gioco, che tardi, quando si è investito già molto.
M. S. : Un consiglio per chi ha idee ma non sa come iniziare, grazie.
R. C. : Massima concretezza, ma non pensate subito a “fare soldi”, in quel modo non si scelgono le idee migliori, ma solo quelle che sembrano più facili da realizzare; poi all’inizio soldi ed impegno dovrete comunque metterli voi. Non contate su “investitori magici”, investite voi stessi, anche poco, se l’idea è affascinante e voi ci credete tanto da mettere in gioco il vostro tempo e denaro avete già fatto il primo passo nella direzione giusta. Ci vuole, insomma, “Passione”.
M. C. : Tanti auguri per la tua impresa.
R. C. : Grazie mille! A presto!
Mi piacerebbe approfondire l’idea e capire se ci sono spazi e modalità di collaborazione.